domenica 19 dicembre 2010

SPECIALIZED ROMIN TEAM






















Sella con il buco, di nuovo in prova, alla ricerca della giusta sella.....ovvero quella sella che toglie pressione dall'appoggio di zone molto delicate per il comune ciclista e non solo, ricordo che lo schiacciamento eccessivo della zona perineale può infatti causare lo schiacciamento della prostata. Il modello che stò provando e che dovrebbe portarmi per tutta la prossima stagione, presenta una scanalatura nell'imbottitura e scafo perforato nella parte centrale, sella da 130 mm, scafo rigido rinforzato in carbonio, Specialized sulla confezione la raccomanda per strada e Triathlon, il mio uso sarà su Mtb, rails in titanio.

Che dire, sella curata nei minimi particolari, d'altronde Specialized è nota anche per questo, come la scritta 130 sul supporto innesto del tubo del rail.
Come si vede dalle foto fabbricata a Taiwan, tolto il sacchetto di plastica e il supporto è bella e pronta per essere montata sulla mia mtb, nella seconda parte le mie sensazioni dopo averci posato sopra le chiappe....


Fine prima parte

giovedì 18 novembre 2010

SELLE VINTAGE...e non solo








Qualche settimana ho smontato dal vecchio cancello di MTB che ancora possiedo, la San Marco Rolls Due del 1997 per montarci una nuova Selle Italia SLR in carbonio, che dire un mondo tecnologico nuovo a confronto della vecchia Rolls Due, d'altronde mi faceva male il didietro con sta sella dura come una pietra.
Ma aparte questa ovvia considerazione, sono oramai alcuni anni che il rimettere a nuovo vecchie biciclette o telai ritrovati in discariche o cantine è diventato una moda, sul web si trovano numerosi appassionati del restauro o del nuovo e moltissime sono le immagini di queste loro "opere".
Non è raro trovarci biciclette di 30/40 anni fa tirate a lucido in tutti i loro particolari(non parliamo dei prezzi che alcuni arrivano a chiedere per mezzi anni sessanta montati con componenti mediocri...2500 euro....na pazzia....), ma soprattutto è di moda farsi la fissa, ben venga la moda se questa porta alla rivalutazione di vecchi cimeli e non abbandonati in qualche scantinato polveroso, hanno ancora il loro fascino.
Ma le selle...no! quelle le voglio moderne....lo so che non c'entra una cippa col vintage, ma sulla sella ci devo posare le mie chiappe e se l'avere una sella vintage dura come il marmo fa male....ci metto la nuova carbonio col buco!

Stiamo parlando di VINTAGE dobbiamo dove possibile rimettere tutto in ordine come era una volta, ma sempre se questo sia possibile, ed ecco che quasi tutti i produttori di selle hanno in catalogo una linea dedicata al VINTAGE. Personamente una sella VINTAGE la userei solo su biciclette/telaio datati e solo per esposizione, foto ricordo, poi ci metterei la sella che si usa quotidianamente, visto che poi ci pedalerò sopra.

Ma torniamo alla Rolls Due, una sella di 250 gr neanche un'esagerazione come peso, considerando che sono passati 13 anni e che la tecnologia ha fatto passi in avanti e che selle di 300 gr e più vengono ancora prodotte e usate....
Le nuove VINTAGE avranno sicuramente dalla loro materiali migliori di quelli di un tempo, am ripeto io una VINTAGE non la monterei mai....ne su uno vecchio tealaio che su uno nuovo, può non piacere la mia considerazione, ci mancherebbe..d'altronde nel mondo delle fisse se ne vedono di ogni genere, manubri, pedali, ruote e selle....insomma di tutto e di più, bello no?

lunedì 15 novembre 2010

5Bling Gloves










il guanto da pista, bianco o nero, da kejrin…non importa basta possederli…..sembra uno spot di un abito o di una camicia…che importa non è il solito guanto da ciclismo o MTB che sia, ha il suo fascino questo io credo e non è posseduto dalla massa di bipedi ciclanti di questa porzione di terra.

sabato 13 novembre 2010

TU COSA FAI?



Tu cosa fai? oddio domanda banale forse, io faccio MTB, esco con la mia specialissima da strada, faccio un pò di freeride, penso a pedalare un pochino etc...etc..
Ma una risposta cosi: "nulla lascio che la vita piova su dime" cosa ne pensate non è fantastica?
il lasciare che piova su di me oggi rappresenta che l'avere visto che oltre che esserci la MTB, la bici da corsa, la bici da pista e tante altre desinazioni di questo cavallo di ferro, la sola vista di un telaio da pista relegato al solo spazio di un velodromo, fosso un poco limitativo ma d'altronde questo è il suo ambiente, beh la vista di un CINELLI MASH SL , i blog sulle fisse e l'uso di questi "oggetti" su strada mi hanno riempito il cuore di gioia, si usiamolo dappertutto strada, pista, nelle piazze nei cortili è questo il suo bello, il non vincolare una cosa ad un solo ambito di utilizzo.
La bellezza di un tealio da pista, il suo manubriio il pedalare sempre senza mai fermare le gambe...
insomma una sensazione da provare prima o poi...

ma sarà tutto vero????

La partenza...

oddio è già ferma........cambio di rotta.......

venerdì 12 novembre 2010

CHE TRISTEZZA........qui da noi naturalmente!




Copenaghen, la cultura della bicicletta si è proprio cosi, non è come qui da noi dove si sentono solo chiacchere e basta li le cose le fanno per davvero e bene....siete fermi ad un semaforo rosso in attesa del via? oplà eccovi una bella presa alta dove appoggiare la mano.
In effetti se ci sono 350 km di ciclabili vorrà dire qualcosa...non le hanno fatte perche sono matti o perchè volevano abbellire la loro città, hanno cominciato negli anni '70 un pochino di esperienza se la sono fatta......

Viva l'Italia e gli italiani...brava gente... certo, mah!!! ho seri dubbi.....

alla prossima

mercoledì 10 novembre 2010

se avete tempo.. leggete!












Test bike cube elite hpc...my new bike in quattro giri (e mezzo!)

lunghe considerazioni partorite dopo un giro beato, ieri in quel della Paola Pezzo, terminato alle terme a colà!
allora la bici, (come la moglie) quando è nuova, và sempre bene, e la si elogia a profusione.. poi ad un tratto fai l'inserzione sul giornale e non vedi l'ora di liberartene!!!
per la moglie tutt'altro discorso...
certo si spende meno a cambiare bici...
quindi ovviamente il mio sarà un test bike da "innamorato! in cui sostanzialmente vedi solo rose e viole...
forse bisognerebbe fare due test.. quando la compri e quando la vendi!!-
ma torniamo a noi..
uniche modifiche apportate, una splendida sella SMP bianca che fa pan dan con le vivaci colorazioni Cube teamline copiate da un Mondrian e molto simile ad uno shampoo l'Oreal; nessuna modifica o adattamento a quelli che erano i "settaggi" del precedente proprietario (beh si.. un'adeguatina al sag!) e via con ruote tubolari event in carbonio.
salgo in sella..è fantastica!! mi pare di essere esattamente sulla mia bds cube, forse ancora più comoda, ma ad ogni modo stessa impostazione.
neanche toccato il canotto - neanche pensato di cambiare la pipa o modificare l'altezza della stessa (sarebbe impossibile..ndr)
il cambio X0 ram fantastico! Praticamente neurocerebrale.. tù pensi e le marce sono inserite, dal neurone alla gabbia in carbonio, con la catena già in tiro!
quindi inizio a pedalare, e forse complice il vento dietro.. vado come una scheggia- senza quelle fatiche che le ruote grasse ti abituano su asfalto, praticamente stesse velocità da bds.. o quasi..!
è l'entusiasmo..ragazzi è l'entusiasmo che fà vivere queste sensazioni...è solo questione di tempo, e poi ti saltano fuori i cervicali e tutto il corollario che ne segue--
ma andiamo avanti.. inizia lo sterrato delle golene nostrane, che io ritenevo asciutte....
subito feeling fantastico, la forca fox pare essere veramente molto morbida all'inizio e molto progressiva in seguito, ma forse è anche questione della poca aria buttata nei tubolari, che ti pare di toccare terra con i polpastrelli, e al contempo di essere su un materasso ad acqua (qualcosa mi ricorda le mitiche sospesioni idropneu delle mie ex favolose citroen..)
poi iniziano i pozzangheroni, la melma le sabbie mobili, che probabilmente sono lì ad attendermi dall'inverno scorso, dal disgelo..dalle inondazioni precedenti e mai riassorbite..e le mie tufo si impaccano che è una bellezza, la bici và dove vuole lei...e sopratutto si infanga...si immerda si impacca..., e io che pensavo di mantenerla immacolata a lungo come mi era stata consegnata!
Procedo mugugnando e penso che niente sarà più come prima...
facendola breve, inizia a piovviginare giro la bici e inizio il rientro... e che fatica.. f-a-t-i-c-a!!- ma allora pedalare è sempre fatica?? stà a vedere che avevo il vento dietro...hazz inizia anche a fare male la schiena..e inizio a ripensare alle sensazioni di confort iniziale...,arrivo a casa dolorante per scoprire che si era allentata la sella, ed era scivolata tutta indietro.. ecco perchè!!

secondo giro e primo giro serio: da Puianello a Canossa per percorso chiamato la costa

parcheggio al comodissimo cimitero di Puianello con vista panoramica e fornito di ogni confort.. pace quiete e ..acqua alla spina!! rapido setup al gioiello fiammeggiante, ripulito dai fanghi delle paludi basso padane, gonfiatina approssimativa, causa valvola troppo corta che non sporge bene dal cerchio carbonico, e partenza in salita. Il puledro di razza si inerpica che è una bellezza, gomme e sospensione mi azzerano tutte le asperità robuste della “costa” che è poi un sentiero ben esposto al sole essendo sempre per l'appunto in “costa”. La leggerezza della new bike è evidente, rispetto ai 12 kg della mia ex reaction (misurati..) è tutto un'altro andare, senti immediatamente la differenza, inoltre la posizione di guida è decisamente migliorata, quindi controllo stupendo del mezzo, e gamba che lavora che è una bellezza. Sui sassoni della costa le mie gomme Tufo sono incollate e linearizzano tutto! Vado dove voglio.. e la bici fa tutto quello che chiedo. Qui capisci subito che c'è un'abisso con il precedente cancello. La giornata è bella, ci godiamo come quaglie, inerpicandoci per i colli reggiani, che pare d'essere ben altrove, per pace e panorami che si offrono alla vista.Quindi pausa spirituale a Votigno e come d'obbligo pellegrinaggio al Castello di canossa con rifornimento lento di acqua santa (e sapete il perchè del lento!..) non dopo esserci rifocillati ad una splendida pianta di fichi generosamente offerti dalla regione emilia romagna -proprio on the road.E quindi inizia la discesa!! Dapprima con leggera titubanza, e poi sempre più con decisione..si và giù a canna!!! qui capisci che la forcella è strepitosa (fox) , il manubrio larghissimo permette un controllo fantastico, e vià!! sempre più veloce sempre più deciso, non hai più tempo di pensare..solo adrenalina pura!!, sotto di tè sassi di ogni forma pietroni di ogni tipo si alternano sempre più rapidamente..qualche volta pinzi delicatamente ma più che altro ti preoccupi di tenere la direzione..galleggi..voli!!!.. ti senti un buddha!! niente ti può più capitare e poi colpo secco PAM!!!! tratratra e ti fermi.....merda ho bucato, che mi frega..ciò la bomboletta penso.

Fischio al collega e inizio le operazioni di riparazione, non senza qualche pensierino....- la bomboletta non ci fà un fischio e il liquido bianco e appicicoso salta fuori da tutte le parti...sono cazzi- Poi guardo il cerchio e mi metterei a piangere...bozza di carbonio sul fianco...--- stramerda... Ho tempo tutti i 12km che restano da fare a piedi per pensare....mi avevano detto i cerchi in carbonio in mtb NO....i tubolari in MTB NO, intanto che il mio collega tanto per passarsela via si fa un po' di ripetute avanti e indietro..(lui cerchi in ferro e camere d'aria..) --Forse però se solo ci avessi messo un po' più d'aria in quei cacchio di cerchi..non sarebbe successo, ho realizzato poi che forse potevo anche avere una pressione a 1.5 /1.6 , il problema era che con la pompa non si riusciva bene a pinzare la valvola, ed inoltre il lattice nel tubolare impacca la valvola e talvolta pure i manometri delle pompe -quindi in seguito sono diventato uno specialista del controllo a dito.Poi in realtà tutto si è aggiustato..il bozzo sul cerchio non lo ha minimamente compromesso, e l'unico male è stato sostituire il tubolare (75 eurini..compreso di registrazione ruota-) Vabbè 12 km di meditazione, che forse sui sentieri tipo downhill il tubolare non è il più indicato..(in effetti volevo montare le ruote con i tubless...ma poi...sapete com'è!! -un po' la fretta un po' la voglia di provare i tubolari..e le ruote event-

terzo giro -la salita: da zrece a rogla con spanna di neve sopra i 1100 mt di quota e percorsi scorrevoli nei boschi (peccato neve nebbia nubi e umido a gogo) Questa volta tubolari Tufo belli pieni d'aria e percorso in salita su asfalto. Come già detto, le geometrie di questa bici sono particolarmente azzeccate con la mia corporatura e la comodità è totale, quindi la salita è un gioco da ragazzi, meno il tempo metereologico..ha appena finito di piovere, fa un freddo barbino,tira vento e c'è la nebbia, e successivamente pure la neve sopra i 1100mt!! -insomma una giornataccia, ma l'entusiasmo surclassa il freddo, i percorsi in discesa sono bellissimi, strade sterrate con indicazioni ovunque.. unico problema riuscire con il dito a tirare la leva dei freni per il freddo! Ma poi scendendo di quota la situazione migliora.I tubolari su strade sterrate battute sono insuperabili, ottima tenuta ottima velocità e scorrevolezza.Ottimi percorsi, meritano di essere rifatti in condizioni metereologiche migliori.


Quarto giro Thermobike: sulle traccie di Paola Pezzo - e finalone a mollo a colà nelle acque termali bollenti Ruote geax gato 1.9 – I percorsi a ridosso del monte baldo sono sempre splendidi, anche il giorno dopo che è diluviato, -pietroni sassoni qualche tratto un po' impegnativo e qualche volta che occorre scendere dalla bici (tipo sentiero del pellegrino..) Qui la bici la testi a fondo anche se non vuoi, io ero un po' titubante per le coperture a mio dire troppo strette (un 2.25 si godeva maggiormente) ma tutto sommato anche le gato da 1.9 si sono comportate degnamente, dove decidi vai, e loro ti portano.Sottobosco molto umido e molte foglie, ma nessun problema,oltre a svariati incroci catena di cui sono specialista, e in un caso la catena che non si è innestata ed è “scivolata” giù sul pacco pignoni.A mio dire le gato vanno decisamente male sul cemento bagnato, lì sì, diventa facile perdere aderenza- In questa occasione è stata la prima volta che ho testato le tubless e quindi ho comunque apprezzato.In effetti, ci ho messo un'anno a capirlo, ma le basse pressioni aiutano non poco in tante tante situazioni, e riducono minimamente la velocità pura, che anzi grazie al maggior feeling, può migliorare la performance globale -la schiena comunque ringrazia!

dimenticavo un giro bitumato (ma si può considerare??) con gli stradisti e le geax gato belle gonfie -50 km a 38.5 kmh di media...non mi sono azzardato a fare la volata, anche perchè la lingua penzolava da un po'.. forse se avessi avuto a disposizione le Tufo, ci scappava la volata! -insomma il biciclone si può usare anche a tutta su asfalto...


quindi segue considerazioni tecniche..

· innanzitutto:il cambio sram..bellissimo a vedere, belle le leve, belle le indicazioni sul cambio per le regolazioni, ma leve molto lunghe da azionare (forse per ditoni americani??) la discesa funziona solo a spinta (xt fa sia push che pull per scendere di pignone) -quella precisione provata all'inizio non la riscontro sempre, con la catena molto in trazione la cambiata soffre notevolmente -e si sentono dei rumori!! -qualche cambiata proprio sbagliata nel senso che la catena non si è innestata (!) Va detto che come si tocca la discesa dei pignoni è velocissimo, e se per caso si danno 3 tocchi a ripetizione..cala di tre pignoni-

· i freni: non è che frenino male, anzi direi che proprio funzionano benone...ma, intanto non si capisce bene pechè ogni tanto si debba sentire l'affettatrice che ronza.. zinzinzinzin, poi sparisce..per un pò! la nota negativa, le pastiglie sono veramente minimaliste..ovvero piccolissime!! quelle del xt erano decisamente più ampie e con molto materiale in più di attrito e quindi margini maggiori di gioco tra disco e pinze. Comunque sfruttati in condizioni (quasi) estreme non hanno dato adito ad alcuna imprecisione o difetto, solo sembano meno pastose e modulabili delle mie precedenti XT. Le leve non hanno nessuna regolazione, le leve xt invece sì...ma sevono??Difatto sono posizionate perfettamete per le mie mani, quindi nessuna regolazione si rende necessaria

· il telaio: esattamente come mi aspettavo -perfetto per le mie esigenze.

· la sella SMP: ho le chiappe abituate, mi pare di essere in poltrona, inoltre mi pianto bene con il deretano per fare leva nell affrontare le lunghe salite.

· manubrio: perfetto! ero abituato ad uno tagliato troppo stretto, questo forse all'opposto è troppo largo, ma permette una respirazione maggiore ed un controllo della bici decisamente più agevole- direi che mi ha cambiato tutto! -le pieghe devo ancora capire se mi servono o meno.

Conclusioni:

la bici è un cavallo di razza...non sarà il telaio più leggero (lo danno per 1250gr) e difatti è stato superato anche dalla cube stessa che quest'anno ha presentato il successore decisamente più leggero e flessibile. Le geometrie per quanto mi riguarda e per quanto ne capisco sono perfette per le mie esigenze, io mi ci trovo da Buddha. Le grafiche mi piacciono molto per quanto non saranno quanto di più originale visto su questa terra. Và considerato che si sceglie Cube magari non tanto per una fede cieca, ma in considerazione del rapporto qualità prezzo e dei cinque anni di garanzia del telaio..Il gruppo Sram dopo un primo momento di abbaglio, non lo ritengo dal punto di vista funzionale superiore all'analogo shimano, sicuramente appaga maggiormente la vista.- i freni R1mag non mi fanno impazzire, ma frenano benone e sono comunque molto belli.La forcella a mio dire è ottima, io la confronto con una rebarace u turn- troppo complessa da regolare (aria positiva aria negativa rebound gate -io non ci ho mai capito..) -con Fox si regola solo il sag, gonfiandola opportunamente, -mi pare molto più sensibile e molto più morbida e progressiva, -e cosa fondamentale per uno stradista, quando la blocchi, è di fatto quasi bloccata- Dimenticavo il cavetto del remote su reba non ha mai funzionato, né mai potrà funzionare, essendo esposto sia alla partenza che all'arrivo agli agenti atmosferici e sporco che poi si trascina nella guaina. Con Fox, l'anaologo remote è completamente sigillato!! Ma sapete quante volte in gara mi è capitato di non riuscire a sbloccare la forca non potendo togliere le mani dal manubrio e quindi a farmi la discesa a forcella bloccata?? e giù madonne!!

penso e spero proprio mi godrò questa hpc

per migliorare ulteriormente forse bisogna buttare tutto e cambiare tecnologie...ventinove pollici??? boh vediamo Zanardi (seagate!) cosa mi fornisce il prossimo anno.... intanto pedalo..-------

serghei@magnetika.it

sabato 6 novembre 2010

GORILLA BICYCLES











....due post consecutivi sulle fisse, qualcosa non va, o meglio va eccome se va, fascinose, splendide nelle loro forme minimaliste cosa volere di più? tocca oggi alle GORILLA splendide realizzazioni come recita la loro filosofia: Look at the tradition, process it, innovate it
Marchio nato in Svizzera ma costruite in Italia.

Mi entusiasmano alla pari della cinelli mash 2011, certo due cose diverse non lo metto in dubbio, ma possederle...che fantastica cosa!

venerdì 5 novembre 2010

BOOTLEG ILLEGAL HARD BIKE















ARE YOU READY BOOTLEGGERS?

Chi vede passare una bicicletta come questa non può restare impassibile, deve esternare le proprie emozioni, non le può noscondere è impossibile farlo.

CINELLI MASH 2011 presentata quest'anno all' Interbike, a Las Vegas è una fissa disegnata in collaborazione con il gruppo creativo MASH originario di San Francisco.
La grafica è realizzata da Benny Gold, un designer fra piu noti nell area street e skate.
Fatta in 6 colori, una nuova geometria , telaio in alluminio, disponibile a Marzo 2011.
il telaio pista più originale e più apprezzato dal pubblico dei giovani “fissati”.

Come si può resistergli???

note tecniche:
MISURE
S - M - L - XL


FORCELLA
COLUMBUS Carbon 1-1/8

martedì 2 novembre 2010

CAVALLETTO DA OFFICINA






In commercio esistono diversi tipi di cavalletti da officina tutti più o meno adatti allo scopo, tutti più o meno funzionali, tutti con lo stesso scopo sostenere una MTB o una Bicicletta da corsa.

Dai costi più svariati si può partire con poche decine di euro come prezzo di accesso, materiali non certo al top, Tubi in Acciaio, oppure salendo di prezzo con acciaio completamente zincato e verniciato, tubi in alluminio con rivestimento di materiale antiurto, insomma diverse proposte per tutte le tasche. Alta stabilità su qualsiasi superficie, Pinza di bloccaggio ruotabile a 360°, pieghevole e regolabile, un valido strumento per la riparazione e/o pulizia sia a casa che sui terreni di gara, morsa provvista di uno sgancio rapido, Fornito con vaschetta porta-chiavi etc… tralasciando i cavalletti tipici delle officine professionali con unità di regolazione obliqua, intendo quelle postazioni di lavoro fisse, che vanno benissimo per chi a casa propria hanno uno spazio dedicato alla manutenzione della propria MTB e che quindi non necessitano di spostamenti dello stesso, personalmente dopo averne posseduta una, oramai pronta per la discarica…penso che l’acquisto sia concentrato alla bontà del prodotto, quindi materiali, funzionalità innanzitutto…il mio cavalletto ha superato il limite oltre il quale non si ha più per le mani una struttura solida, funzionale e sicura, anzi il metterci sopra la MTB era diventato un rischio, sapevo che da un momento all’altro potevo trovarmi in terra la mtb….

Ecco prima che qualcuno faccia come me, consiglio di fare un investimento iniziale sul cavalletto tale che a distanza di anni, non si debba ricomprarlo, cosa che ho fatto io certamente sbagliando, ma se tornassi indietro rifarei, inizialmente non si da troppo peso all’acquisto di un cavalletto da manutenzione, tanto per quello che si usa….spendere troppo non conviene, poi sono tutti uguali… oddio oggi giorno la possibilità di scelta è molto ampia sia come costi che tipologia e poi si pensa “perché spendere tanto su un cavalletto che per quello che mi serve tanto poi quando sarà il momento lo ricompro….inizialmente si, ma poi lo usi per fare le solite regolazioni, cambio, , deragliatore, oliatine alla catena, pulizia della catena, lavaggio della MTB e via di seguito con il suo uso non dico che poi diviene quotidiano….ma quasi…. e allora settimana dopo settimana, mese dopo mese, acqua, prodotti vari entrano dappertutto, fin tanto che un bel momento…..tacchete qualcosa si rompe, qualcosa si sbriciola…la vite no tiene più, comincia traballare tutto il cavalletto, insomma siamo giunti alla fine della sua vita, certo magari dopo 3/5 anni o forse più, ma arriva….

Inizialmente non si da molto peso alla durata di un cavalletto come questo, affidabilità, materiali usati, il mio nelle parti in plastica usate per serrare i vari componenti del cavalletto si sono letteralmente sbriciolati, alcune viti si sono arrugginite, insomma non certo una cosa fatta per durare, ma di questo ne ero certo solo che….”tanto poi lo ricompro”

Ora la scelta è caduta sul classico treppiede, quello della casa americana Feedback Sports con il suo Pro-Elite Bicycle Repair Stand , tubi in alluminio anodizzato, ganasce con Quick Release tre anni di garanzia e una tenuta peso di 38.6 kg

Quando sarà nelle mie mani, farò una breve recensione del prodotto giusto per portarvi la mia esperienza, forse non vi servirà ma non si sa mai in queste cose…..

Un breve filmato esplicativo:

http://www.youtube.com/watch?v=4OlCCchLBq0

lunedì 1 novembre 2010

CATENA, PULIZIA E ACCORGIMENTI








Una cosa normalissima penserete voi, che ci vuole….ma credo che due parole in più non guastino mai.

Alcune case produttrici di catene come ad esempiol’italianissima REGINA spiega cosi come trattare una catena:

Lavaggio

Normalmente l’operazione di lubrificazione della catena è sufficiente per garantirne contemporaneamente il lavaggio.

In caso, però, di eccessivo accumulo di sporco (sabbia, terra, particelle di asfalto e altri residui) è necessario intervenire con nafta o kerosene e procedere immediatamente all’asciugatura della catena con aria compressa.

In caso di fuoristrada, asportare fango, terra o sabbia con un getto d’acqua e procedere immediatamente all’asciugatura della catena con aria compressa.

Subito dopo il lavaggio, la catena
va lubrificata di nuovo come descritto
nel capitolo seguente.

Lubrificazione

Il ripristino della lubrificazione corretta è un’operazione di grande importanza per la lunga durata e per le migliori prestazioni della catena.

Poiché la funzione del lubrificante è quella di ridurre gli attriti, una carenza di lubrificante, o l’impiego di un prodotto non adatto, causano un aumento degli attriti, specialmente nell’area di lavoro tra perno e bussola.
Ciò assorbe energia, che si trasforma in calore e conduce ad una rapida usura dei componenti metallici della trasmissione. Inoltre, l’aumento della temperatura rende più fluido il lubrificante, che tenderà così a fuoriuscire dalle articolazioni della catena, causando un ulteriore aumento degli attriti. In questo caso occorre procedere al più presto al ripristino delle giuste condizioni di lavoro.
Segnali evidenti di cattiva lubrificazione sono un rapido allungamento della catena, la comparsa di zone rossicce (indice di ruggine), la presenza di cigolii e rumorosità della trasmissione.

Oppure come scritto sul sito della KMC (dal 1997 KMC ha iniziato la fabbricazione di catene per bicicletta) leader mondiale nel campo delle catene:

Quando effetuare la manutenzione della catena?

La manutenzione dipende molto dal tipo di utilizzo, naturalmente l’uso su strade sterrate e fangose richiede un programma piu intenso mentre l’impiego su strade asfaltate non necessita un controllo frequente.

Ecco alcuni suggerimenti per capire quando effetuare la manutenzione:

- riduzione della flessibilita’;
- sporcizia e agenti esterni (che si depositano sulla guarnitura);
- cigolii durante il cambio di marcia;
- tintinnio della catena durante il passaggio su dossi o avvalamenti (troppo secca);
- per uso stradale ogni 250 km o una volta al mese;
- per off-road ogni 100 km. Pulizia - Pulite la vostra catena dopo ogni viaggio, sopratutto se utilizzata sul bagnato.
- Utilizzate sempre un panno asciutto per pulire la catena e le sue parti.
- Se necessario usate un vecchio spazzolino per pulire l’interno delle maglie.
- Non dimenticate di pulire le dentature della guarnitura della ruota libera e del cambio.
- Per rimuovere fango e sabbia, usate una spazzola con acqua calda insaponata.
- Non usate mai detergenti acidi, questi agenti possono dannegiare la catena e causarne la rottura.
- Non usate mai un lavacatena con solvente, questo e’ il modo piu’ veloce per rovinare la vostra
catena.
- Evitate l’uso di solventi che oltre a danneggiare l’ambiente rimuovono il lubrificante dai cuscinetti.

Lubrif icazione - lubrificate la catena ogni volta che la pulite o l’ asciugate (vi ricordiamo che sconsigliamo l’uso dei
solventi);
- prima della lubrificazione assicuratevi che la catena sia asciutta;
- usate un lubrificante che inizialmente sia liquido e che penetri nei cuscinetti e nei punti nascosti
della catena, ma allo stesso tempo che si asciughi velocemente in modo da non
scivolare via;
- potete controllare che il prodotto sia adatto spruzzandone un po’ sulla mano, notere che
inizialmente e’ molto liquido (per raggiungere punti nascosti) e che dopo poco tempo diventa
appicicoso (per durare a lungo);
- per evitare accumolo di grasso in eccesso, applicate il grasso solo nei punti essenziali della
catena (cuscinetti).l’applicazione del grasso contribuisce a ridurre l’usura ed il rumore;
- applicate sulla catena un velo di grasso per evitare che arrugginisca;
- rimuovete il grasso in eccesso dalla catena;
- per le biciclette con cambio, eseguite le stesse operazioni sopra elencate per il cambio e la ruota
libera;
- dopo la lubrificazione, usate un panno asciutto per rimuovere il lubrificante in eccesso, questo evita
che agenti esterni (polvere, sabbia) si impastino sulla catena. Prima di ricollegare la vostra catena non dimenticate di pulire le due estremita e assicuratevi che non ci siano rimasugli di sporcizia, non dimenticatevi inoltre di ingrassare i perni della falsamaglia.

“Una catena non e’ solo una catena ma il cuore della tua bicicletta”

Speriamo che la lettura di questo opuscolo vi sia servita per conoscere piu’ a fondo questo semplice prodotto chiamato catena.

La catena e’ probabilmente la parte piu’ importante della vostra bicicletta, quando funziona bene non vi accorgete neanche di averla, ma se non funziona potreste trovarvi improvvisamente a piedi.

Prevenire l’usura della catena Possiamo darvi i seguenti consigli per prolungare al massimo la durata della catena (escluso se usate catene normali o per alte prestazioni): - seguite i nostri consigli per la manutenzione.
- quando cambiate marcia, cercate di mantenere l’allineamento tra la guarnitura e la ruota libera. Per
esempio, non usate mai la combinazione dentatura piccola della guarnitura con dentatura grande
della ruota libera ed il contrario.
- quando cambiate marcia, provate a prevedere le situazioni, per esempio prima di una salita preparate
gia’ un rapporto adeguato per evitare strattoni e sforzi alla catena.
- prima di fermarvi, posizionate il cambio in una posizione ideale per ripartire. Qualcuno usa 2 o 3 catene e le cambia ogni settimana, questo metodo riduce l’usura della guarnitura e della ruota libera (che sono le parti piu’ costose).

Per controllare l’allungamento della catena Capirete facilmente quando e’ il momento di cambiare la catena perche’ perdera’ la sua flessibilita’ e noterete problemi nella cambiata.
Un modo approssimativo di controllo: - mettete la catena sulla corona piu’ grande della guarnitura, quindi alzatela nel centro. - se riuscite ad alzarla piu’ di 1cm, la catena e da cambiare. Spesso, purtroppo e’ gia’ troppo tardi perche’ potreste aver gia rovinato la ruota libera o la guarnitura.
KMC ha creato un speciale indicatore eletronico di allugamento catena, il ‘controlla catena’.
Questo atrezzo permette di misurare esattamente l’allungamento della catena, e quindi di cambiarla al momento giusto (non troppo presto e non troppo tardi) prevenendo cosi il deterioramento della guarnitura e della ruota libera.
Generalmente KMC sugerisce i seguenti controlli: - uso stradale, condizioni climatiche buone: ogni 500 km; - fuori strada, condizioni climatiche avverse: ogni 150 km.

Nota: la durata della catena varia: dipende dal prodotto che adottate, dalle circostanze in cui la usate e dalle manutenzioni che effettuate.

    • Il modo piu facile per controllare
    • Il modo digitale per controllare
    • Evitate posizioni di cambio estreme!
    • Corretta lunghezza della catena
      Posizionate la catena sull’ingranaggio piu’ piccolo della guarnitura e della ruota libera:la catena deve essere il piu’ vicino possibile ma senza toccare il cambio.

Che dire di più è spiegato tutto per filo e per segno cosa e come fare, io voglio aggiungere solo alcune mie considerazioni, ad esempio ho abbandonato l’uso di prodotti biodegradabili tipo MUC- OFF, solo perché a parere mio non puliscono come dico io la “mia” catena e quindi mi sono affidato all’uso petrolio lampante (o petrolio bianco), visto che inquina, ad ogni lavaggio della catena e del cambio con questo prodotto sistemo a terra degli stracci vecchi che vanno ad assorbire i residui che cadono durante il lavaggio, stracci che conservo appena si asciugano in un posto ventilato.

Dimenticavo…sconsiglio caldamente l’uso di prodotti spray per pulire le catene, primo perché costano uno sproposito, secondo ci vorrebbe un’intera bomboletta per pulire decentemente una catena…fate voi…

Mi affido anche all’uso di un classico attrezzo per pulire la catena, prima passo con un pennello con setole dure le parti che andranno pulite (catena, pignoni, cambio, deragliatore)e poi con il mio vecchio lavacatena della BARBIERI con oltre 15 anni di onorato servizio…. Due o tre cicli di pedalate di una trentina di volte ciascuno e poi subito una passata con compressore, maglia per maglia, fino ad asciugare completamente la catena e le parti venute a contatto con il petrolio bianco.

E poi subito olio (io uso della Finish Line il WET quello dalla confezione verde, olio denso che non raccoglie troppa polvere) maglia per maglia, facendo scorrere la catena, finito questo, alcuni minuti di riposo e poi passaggio della catena su uno straccio, per togliere l’eccesso di olio, sullo straccio bianco per tanto che abbiate pulito la catena, un filo di nero/grigio…comparirà sempre, a meno che non cambiate catena!!!!!! Tranquilli bianco, per tanto la pulite, non lo vedrete mai…garantito.

… pronti per una nuova pedalata.

domenica 31 ottobre 2010

"MAKING OF" per CINEMA4D



Sono pronti due MAKING OF , o meglio uno è ancora in ultimazione, qualche modifica alla grafica e poi è pronto, fatti appositamente per c4dhotline.it da me tradotti e riadattati, andranno a fare parte degli oltre 200, 233 per l'esattezza tutorial proposti dal sito italiano per eccellenza su Cinema4d, di grafica 3D.

-tutorial

- il sito

sabato 23 ottobre 2010

TEST BIKE, 29" AXEVO X-TEM 29 e FM DOCTOR


























Quale Mtb? 29” o 26”?

Il fattore crescita delle 29 è in aumento, sui campi da gara si vedono sempre più 29, non si può più dire è una moda…dapprima pochi costruttori si sono concentrati su questa misura, poi le piccole realtà nazionali e non si sono ritagliate una loro fetta di mercato, via via sempre più in espansione e all afine si puà dire che quasi tutte le case costruttrici di MTB hanno un loro modello 29.

All’utente finale, il biker non rimane che affidarsi al loro produttore preferito e magari farsene un’idea provando presso i numerosi rivenditori della zona i quali sovente mettono in prova delle 29, come in occasione di grandi eventi, fiere o manifestazioni agonistiche , dove poter provare questa nuova, si fa per dire, realtà.

Cosa che ho fatto pure io recandomi in quel di Castiglione delle Siviere-MN- presso il THE BIKER'S DREAM MASIN dove venivano messe a disposizione diverse 29.

Eccomi appena ritornato dal campo adibito a campo da test per chi vuole provare una 29 comparando la prova con le classiche 26 e magari passando per una 27,5.

Che dire grande disponibilità da parte del titolare Gianfranco che indaffarato a sistemare le altezze sella delle varie mtb da test presenti illustrava brevemente i mezzi messi a disposizione, cosi dopo una veloce regolazione dell’altezza alla FM Doctor ( ditta con sede a Polpenazze D/G (BS) in carbonio da 29” con forcella rigida, via si parte subito fatico qualche metro prima di salire in sella perché purtroppo visto la presenza del canotto sella integrato con il telaio la misura è un poco alta, il terreno si presta perfettamente alla prova, un campo tutte cunette, con due curve a gomito strette, due S e due rettilinei dove poter rilanciare il mezzo e giudicarne il comportamento. La Doctor della FM è un mezzo rigidissimo oltre che leggerissimo(direi da paura), la forcella non ammortizza nulla, impossibile per me governare la MTB sul tracciato tutto cunette del percorso, saranno anche i miei 65 kg scarsi di peso, ma una rigida distrugge……Mezzo dotato di impianto frenante FORMULA R1 e cambio SRAM XX entrambi impeccabili nello svolgere il loro lavoro, nei rilanci da basse velocità schizza via che è un piacere, da riprovare sicuramente con una forcella ammortizzante.

Finiti due giri, di più non li avrei fatti neanche se mi avessero pagato, chiedo di provare una 29 con forcella ammortizzante, ed eccomi sopra una splendida AXEVO X-Team 29 in titanio con forcella ROCK SHOX REBA, montata SRAM x9 e doppia KCNC, gomme CONTINENTAL RACE KING 2.2 su cerchi NOTUBES ZTR CREST, pronti via e subito l’effetto ammortizzante dell’anteriore mi riconcilia con la 29, finalmente sento subito un grande beneficio, lanciata sui rettilinei le buche e i sassi presenti sul percorso non danno fastidio più di tanto, la 29 mi conduce sul percorso con molta più facilità di quello che avrei pensato, una volta lanciata mi permette di continuare a pedalare senza troppi problemi, ci faccio 3 giri e avrei voglia di farne ancora, ma voglio provare subito una 26 per capirne le differenze.

Mi fermo e subito salto sopra una BMC TEAM ELITE modello 2011 in carbonio da 26 allestita con il nuovissimo SRAM XO , due velocità, forcella FOX TERRALOGIC eccomi tornare le solite titubanze della mia 26 su questo genere di terreni….sulle cunette e buchi che si susseguono in continuazione non riesco a pedalre con continuità, cerco sempre di assecondare il terreno smettendo di pedalare…non dico che sia impossibile per me pedalare, ma per mantenere una velocità decente per cosi dire galleggiare sul terreno faccio troppa fatica e poi la MTB balla troppo per me.

Due giri mi bastano stop…..mi fermo riconsegno la bici, 26?……no grazie! ora tocca proprio alla 29, ne sono certo!!